La guida per sfruttare al meglio Google Ads 

Che tu sia un imprenditore oppure un professionista oppure un curioso che vuole saperne di più di Google Ads, poco importa, sei nel posto giusto!

Oggi infatti parleremo di questo metodo di sponsorizzazione, toccando in particolare 4 punti:

  • Che cos’è Google Ads?
  • Come funziona?
  • Quali sono i pro e contro?
  • Come è utile al tuo business?

Non perdiamo altro tempo e…

Iniziamo!

1. Cos’è Google Ads?

Google Ads (ex Google Adwords) è un sistema di annunci a pagamento che permette a qualunque azienda, salvo i termini di cui parleremo dopo, di sponsorizzare il proprio prodotto/servizio e mostrarlo tra i primi risultati di una pagina SERP (semplicemente la pagina dei risultati di Google).

Questo sistema ti permette di “aggirare” la SEO e mostrarti lì, in prima pagina.

Soltanto che, mentre la SEO è gratuita (ossia le visite sono organiche), con la SEM (Search Engine Marketing – parlo di Google perché ha una quota di mercato di più del 90% circa) è necessario pagare per ogni clic che si riceve sull’annuncio.

Annunci che compaiono in questo modo:

annuncio Google Ads image

Ho digitato: “scarpe uomo”. Senza addentrarmi nel perché compaiano proprio queste due aziende (ne parleremo dopo) voglio sottolineare che chiunque può notare che, sopra il titolo della pagina, comprare la scritta verdeAnnuncio“.

Questo Google lo fa perché è consapevole che stanno pagando per essere lì, ossia che il lavoro di SEO non c’entra nulla, anzi: il sito potrebbe anche non essere perfetto.

Di conseguenza, per correttezza nei confronti degli utenti, viene segnalato chi compra la prima posizione: Statistiche affermano che le persone sono meno propense a cliccare su queste pagine rispetto ai risultati organici.

Perché?

Perché sanno che quegli spazi sono stati comprati.

2. Come funziona?

Abbiamo già anticipato in parte il suo funzionamento:

  • Pago -> sponsorizzo una pagina di destinazione (dove l’utente può cliccare) -> le persone entrano su quella pagina.

È importante notare che non si tratta di un pagamento generico uguale per tutti: tu paghi effettivamente solo i clic delle persone che entrano sul tuo sito. Lo screen che ti ho mostrato prima è costato zero alle aziende, perché non sono entrato su quelle pagine sponsorizzate. Semplicemente le ho visualizzate (ma questo riguarda i social e ne parleremo presto) e null’altro. Di conseguenza non è costato nulla. Invece, se fossi entrato, l’azienda avrebbe pagato una “quota per il mio ingresso” ossia Pay Per Clic (in italiano: costo per clic): un valore che può variare da 0,01€ a infinito.

Questa differenza di valore dipende unicamente dal settore e dalla concorrenza della parola chiave.

Sì, perché quando si va a creare un annuncio, non solo si deve selezionare l’ URL della pagina di destinazione ma anche le parole chiave che l’utente digita.

Torniamo all’esempio delle scarpe: gli annunci delle due aziende sono impostati in modo che quando ho digitato “scarpe uomo” siano comparsi loro. Se avessi digitato “scarpe donna” sarebbero potuti comparire altri due annunci, magari di aziende diverse!

Questo perché Google Ads valuta due fattori al momento di scegliere gli annunci da mostrare (sì è un sistema ad asta):

  • L’offerta per clic;
  • La pertinenza dell’annuncio.

Vediamoli velocemente.

– L’offerta per clic

Quando impostiamo una campagna Google Ads, esattamente come per le aste, dobbiamo dire quanto siamo disposti a pagare per il singolo clic dell’utente. A quel punto Google terrà in considerazione la nostra offerta, ma prima dovrà valutare un altro importante fattore.

– La pertinenza dell’annuncio

Poco importa che offriamo 5000€ a clic: se stiamo comprando lo spazio per la ricerca “scarpe uomo” e vendiamo solamente cellulari… il nostro annuncio non sarà mai approvato. Perché?

Perché lo scopo primario di Google è servire al meglio l’utente dandogli quello che cerca: di conseguenza, anche sul lato SEM (e non solo SEO), l’utente si aspetta di trovare esattamente quello che cerca.

Ecco perché, mostrato con un esempio estremo, il nostro annuncio potrebbe non venire mai mostrato.

3. Quali sono i pro e i contro?

a. I pro 

I pro e Google Ads sono di natura principalmente commerciale: potendo aggirare la SEO, compaio (a patto dell’annuncio approvato) direttamente tra le prime posizioni, senza dover aspettare troppo tempo.

Inoltre sponsorizzerò una pagina che, generalmente, vuole essere una pagina di “chiusura contratto“: prodotto o servizio, poco cambia. Se investo direttamente dei soldi ho bisogno di rientrare di quell’investimento quindi non basta sponsorizzare l’homepage del proprio sito: bisogna pensare ad una strategia ad hoc.

b. I contro

I contro sono legati al discorso PPC: sì che evito la SEO e la fatica del posizionamento, ma a discapito del mio portafoglio!

Ogni singolo clic va pagato, anche se l’utente dovesse averlo fatto per sbaglio. Ecco perché, per molte ricerche e parole chiave, conviene decisamente di più lavorare lato SEO e ricerca organica, perché potrebbe essere un salasso per i nostri conti.

Inoltre, essendo visibile che è un annuncio, le persone sono meno propense a cliccarci sopra.

 4. Come è utile al tuo business?

Google Ads è molto utile per tutte quelle attività commerciali/servizio i cui clienti sono consapevoli dell’acquisto: per esempio le scarpe o dei biscotti di marca propria.

Consapevoli significa non solo che sanno di avere quel bisogno ma che attivamente cercano il prodotto, confrontandolo tra molte aziende. Se abbiamo un marchio unico, le persone vorranno il nostro prodotto: ecco perché ci cercheranno su Google.

Il grosso vantaggio sta proprio qui: posso farmi trovare nelle prime posizioni, dove l’utente si aspetta di trovarmi e poter comprare.

Non sponsorizzerò sui social, dato che chiunque al momento di cercare qualcosa, non va su Facebook ma digita sui motori di ricerca. Ho parlato della differenza tra domanda consapevole e latente in un articolo su Google e i social media che puoi recuperare qui: clicca qui.

Ricordo che la SEO non è influenzata dalle attività SEM (confermato da Google), perciò le due attività sono da considerarsi totalmente scollegate e non influenzanti a vicenda.

È meno utile per chi rivende prodotti di altre marche, dato che l’azienda che li produce si occuperà generalmente lei di sponsorizzare i prodotti e può permettersi di spendere di più, anche a vuoto, solo per incoraggiare l’acquisto online.

Un ultimo consiglio: al momento di decidere una pagina su cui far atterrare i tuoi potenziali acquirenti (landing page), ricordati sempre di scegliere una pagina pensata appositamente ad uno scopo commerciale. Non si sponsorizza il “chi siamo” ma la sezione e-commerce o un prodotto in particolare.

Solo così sarai in grado di calcolare il ROI dell’investimento e rientrare velocemente della spesa!

5. Conclusione

E con l’ultimo punto abbiamo concluso. Oggi abbiamo parlato di Google Ads, come funziona e come utilizzarlo per il proprio business.

Ti ricordo che a breve uscirà un articolo dedicato alla pubblicità sui social e completare così l’argomento sponsorizzazioni a pagamento. Infine, ti lascio il link al nostro blog della GEM Communication, dove potrai trovare molti altri articoli gratuiti e di valore come questo!

Alla prossima!