Come lavorare in smartworking?

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5 consigli per implementare al meglio lo smart working nella tua azienda

Negli ultimi giorni avrai, probabilmente, sentito parlare spesso di smart working e di lavoro a distanza. Ora, se stai leggendo questo articolo, è perché probabilmente vuoi qualche informazione in più.

Se così è… sei nel posto giusto!

Oggi infatti parleremo di questo argomento, ti darò 5 consigli per implementarlo al meglio.

 

Iniziamo!

a. Cos’è lo smartworking?

Lo Smart working significa: “Ripensare il telelavoro in un’ottica più intelligente, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario lasciando alle persone maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Autonomia, ma anche flessibilità, responsabilizzazione, valorizzazione dei talenti e fiducia diventano i principi chiave di questo nuovo approccio.” (Fonte: Wikipedia).

In breve significa che, oltre al fatto che non si lavora in ufficio (ma da qualunque parte del Mondo, ovunque ci sia una connessione internet) non si viene retribuiti sulla base delle ore svolte ma sui risultati.

Un esempio chiaro per farti capire: Se un tuo dipendente lavora come smart worker non potrai pretendere che lavori nel luogo scelto da te o all’interno di una determinata fascia oraria (es. 9.00-13.00 / 14.00-18.00). Quello che conta sono i risultati.

È una bella sfida, ma questo permetterà ai tuoi collaboratori di diventare più responsabili e sentirsi parte del raggiungimento dei risultati aziendali (ma ne parleremo nel punto c).

 

b. 5 consigli per implmentare lo smart working  al meglio

Eccoci al punto centrale dell’articolo: come si implementa lo smart working nella tua attività?

 

1. Conosci i tuoi collaboratori

Per prima cosa dovrai parlare con i tuoi collaboratori e dipendenti: non tutti sono adatti o vogliono lavorare in modalità smart working.

Per questo devi capire ha il giusto atteggiamento ed è entusiasto di questa novità. Alcuni non riescono ad organizzarsi e, per lavorare al meglio, ci riescono solo in ufficio.

Attenzione, non è una critica o un giudizio: semplicemente ogni persona è diversa e rende al meglio in situazioni diverse. Infatti sarà la singola persona ad organizzarsi da sola orario e luogo di lavoro.

Proponilo solo alle persone che vedi più adatte!

 

2. Conta il risultato

Il passaggio mentale ed organizzativo da fare quando si implementa lo smart working è: dalla presenza ai risultati.

Non contano le ore impiegate né dove  si trova il dipendente: sono affari suoi se ci mette tanto o poco a svolgere una determinata mansione. Tu fissi (sei comunque suo titolare) lo standard qualitativo e il numero di mansioni da portare a termine.

È un sistema basato sulla fiducia e cooperazione!

 

3. Serve una buona rete comunicativa

La comunicazione è molto importante, ma non deve essere eccessiva. Per informazioni di routine o semplici comunicazione le e-mail e le app come Whatsapp e Telegram vanno più che bene. Invece, per le riunioni e i brainstorming i software che consentono le video-conference sono una vera manna dal cielo.

Perché non eccessiva?

Perché, una volta comunicato e stabilito quello che c’è da fare… è il momento di lavorare! Non contattare eccessivamente i tuoi dipendenti, rischieresti di rovinare il loro focus e la loro concentrazione.

Non devono sentirsi isolati ma nemmeno sentire costantemente il cellulare squillare: è meglio per tutti.

 

4. Avere a disposizione gli strumenti adeguati

In ufficio, è tutto più semplice: ogni dipendente ha il suo computer, la sua scrivania, una stampante multifunzione, la macchinetta del caffé, un Wi-fi funzionante ma…

Sei sicuro che a casa ogni persona ha a disposizione tutto ciò?

Prima di passare alla fase di implementazione dovresti chiedere ad ogni tuo collaboratore se ha il necessario a disposizione per lavorare al meglio.

Se, per esempio, la sua connessione di casa è lentissima… Il tempo perso e le frustrazioni aumentano, senza che aumenti la produttività!

 

5. Organizzare gli spazi fisici

Soprattutto perché si è a casa (o in un altro luogo) è necessario ricavarsi uno spazio da dedicare esclusivamente al lavoro, perché altrimenti si lavora sul tavolo dove si mangia, oppure su una sedia non adatta.

Ci vuole una scrivania dedicata, in cui si lavora esclusivamente, corredata di tutto ciò che serve (come visto nel punto 4).

Non si deve lavorare nella confusione!

 

c. Conclusione

Bene, siamo arrivati alla fine di questo articolo. Oggi abbiamo visto di cosa si tratta lo smart working, come funziona e ti ho dato 5 consigli per implementarlo al meglio.

 

Direi che abbiamo detto tutto.

 

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