Come distinguere al meglio questi due strumenti

Su Internet, come nella vita offline, ogni luogo ha le sue regole e le sue convenzioni. Infatti ogni social ha le sue caratteristiche e i contenuti da postare sono completamente diversi (ma questo lo vedremo in un prossimo articolo).

Oggi, al contrario, ci concentreremo su due strumenti completamente diversi, fornendo qualche delucidazione ai meno esperti del settore: Google e i social media. Solo per questo articolo considereremo i social tutti uguali (per semplicità).

Ultima interruzione prima di entrare nel vivo dell’argomento: nel prossimo periodo pubblicherò alcuni articoli sul mondo dei social, così da dare una panoramica generale.

1. Cosa sono Google e i social?

a. Cosa è Google?

Partiamo dalle basi. Google è un motore di ricerca fondato nel 1997 ed essendo, appunto, un motore PER le ricerche, lo possiamo utilizzare per trovare ciò che ci interessa su un argomento specifico, prodotto o servizio. Maggiori approfondimenti qui.

Le persone creano il proprio sito con i propri contenuti e, tramite l’indicizzazione, possono essere raggiunte dalle persone in un secondo momento, se quell’argomento postato viene percepito come utile dagli utenti.

In sintesi, è la “Bibbia” della nostra società. Possiamo trovare qualunque cosa, dalle news alle traduzioni di lingue sconosciute. Per questo è uno strumento estremamente potente. A patto di aver voglia e tempo per cercare ciò che ci serve, abbiamo tutto a disposizione.

Basta digitare.

b. Cosa sono i social media?

Facebook, Instagram, Linkedin, Snapchat, etc. etc. sono alcuni dei più famosi social network. Sono i più utilizzati ed ognuno di essi viene utilizzato da categorie di persone diverse.

Sono mezzi di comunicazione sociali che le persone usano per condividere contenuti (testuali, immagini, video o audio). Questa definizione tratta da Wikipedia (qui la pagina completa) ci permette di capire una delle caratteristiche fondamentali: sono le comunicazioni tra utenti a mantenere i social attivi. Se le persone, improvvisamente, smettessero di postare, tutto il sistema crollerebbe. Infatti sui social vige la regola della novità: un contenuto postato oggi è più visibile di un contenuto postato un anno fa (che risulta come se non fosse mai stato pubblicato).

Abbiamo la nostra bacheca o feed e possiamo scegliere chi seguire e su quali pagine/profili rimanere aggiornati.

2. Le differenze

Dopo questa breve descrizione dei due strumenti (che sono sicuro già conoscevate), andiamo al cuore del discorso: quali sono le differenze e perché dovremmo conoscerle?

a. L’atteggiamento degli utenti

Partiamo subito con un punto fondamentale: come si comportano le persone di fronte a questi strumenti? la risposta è molto diversa, anche a livello psicologico.

⇩ Osservate l’immagine qui sotto ⇩

Schermata bianca Google

Nulla di strano vero? Immagino che tu già la conosca. Basta digitare quello che si cerca e… STOP.

Fermati un secondo. Sei TU a dover digitare qualcosa altrimenti… quella schermata non si riempirà mai. Quindi? Tu SAI l’argomento/prodotto/servizio che stai cercando o, comunque, SAI quale problema vuoi risolvere.

Hai un’atteggiamento Attivo.

Certo, Google poi ti mostrerà i risultati meglio posizionati, le ads, etc. ma questo è successivo. Se non digiti non capita nulla.

Sei tu a intraprendere un’azione. Quella di ricerca.

E sui social?

Beh, è completamente diverso. Non posterò un’immagine della mia home (per motivi di privacy) ma ti invito a fare uno sforzo di immaginazione.

Per avere nuovi contenuti cosa devi fare? Semplicemente scrollare con il dito. Non puoi controllare COSA ti uscirà al prossimo aggiornamento, semplicemente navighi e vedi ciò che i tuoi contatti e pagine ti offrono.

Hai un’atteggiamento Passivo.

Lo sforzo è unico: devi cercare una sola volta il tuo amico, devi mettere mi piace una sola volta a quella pagina… e il gioco è fatto. Alcuni potrebbero pensare: “sì ma possiamo organizzare quali post mostrare per primi e di mostrare solo alcuni contenuti”.

Avete ragione, ma controllate direttamente quelle pagine? E se postassero qualcosa a cui non siete interessati? Non potete controllare cosa pubblicano.

In più, spesso i social risultano essere un modo per “staccare la spina” e rilassarsi.

Ma perché dovrebbe interessarmi tutto questo? 

È presto detto. Questa differenza di atteggiamento non è nient’altro che la differenza tra un potenziale acquirente e una persona incuriosita:

  • Atteggiamento attivo = ricerca del prodotto: Volete uno specifico prodotto oppure avete un’esigenza da risolvere. Sapete qual è il problema e volete la soluzione. Per questo motivo le campagne su Google sono mirate alle parole chiave. Perché voi utilizzate quelle per trovare il prodotto o servizio adatto a voi.
  • Atteggiamento passivo = curiosità: Siete su un social. State guardando i post e scrollando il feed quando… vi appare un post che vi propone un servizio o prodotto che vi risulta interessante. Non l’avete cercato voi, magari nemmeno vi serve. Ma potreste cominciare ad interagire e comprare, subito o più tardi, ciò che vi è stato proposto. È chiaro no? È come se, mentre guardate la televisione, improvvisamente vedete una pubblicità che vi colpisce. Volete saperne di più o magari già vorreste possederlo. Ossia avete lo stesso atteggiamento di quando vedete un post sponsorizzato sui social.

b. Quanto tempo speso?

Altra enorme differenza tra questi due mondi.

Sui motori di ricerca siamo più mirati (come dicevamo prima) e, salvo casi eccezionali, in breve tempo si trova ciò che si cerca e, a quel punto, si passa il resto del tempo sul sito (o più di uno) che si ritiene valido e utile.

Sui social invece, rischiamo di perderci in un loop di aggiornamenti del feed, e spesso spendiamo molto tempo a vedere le ultime novità.

c. Come si passa il tempo speso?

Oltre a capire la quantità del tempo speso è fon-da-men-ta-le capire COME le persone passino il tempo su internet. Sui motori di ricerca, perciò, sarà necessario essere mirati ed esaustivi cioè fornire tutte le informazioni di un argomento specifico, senza andare “fuori tema”.

Es. Se al’interno di questo articolo cominciassi a scrivere delle differenze tra i vari social sarebbe sì un approfondimento ma, dato il titolo e l’introduzione, sarebbe fuori luogo. Molto meglio parlarne in un articolo a parte e metterli in comunicazione tramite link tra i vari articoli.

Questo perché le persone stanno cercando una soluzione per A e, al momento, non vogliono sapere di F,J,Y perché lo metterebbe in confusione o non gli permetterebbe di capire a pieno il prodotto/servizio/soluzione per il suo problema.

Invece, sui social, passiamo molto più tempo (spesso oziando) dedicando quella parte della giornata adibita a “tempo libero”. Perciò potrebbe essere una buona idea creare contenuti per far costantemente ricordare alle persone chi siamo e cosa facciamo. Perché spesso sui social si ha la memoria corta.

Es. Se vi chiedessi l’ultima ricerca su Google che avete fatto, ve lo ricordereste. Se vi chiedessi qual è l’ultimo post che avete visto prima di chiudere l’app di Facebook o Instagram avreste molte più difficoltà. Vero?

d. Qual è lo scopo?

In breve (dato che è piuttosto semplice):

  1. Il motore di ricerca: Vuole che tu utilizzatori cerchi e, soprattutto, trovi l’informazione che cerchi.

Tip per chi crea contenuti o ha un sito aziendale: Il motore di ricerca vuole che l’utilizzatore trovi quello che cerca. Null’altro. Quello di cui ha bisogno. Riflettete se il vostro portale risponde alle domande dei vostri utenti (e clienti).

     2. Il social media: Vuole che tu passi il tuo tempo sulla sua piattaforma, condividendo e interagendo con gli altri utenti. Per questo le           interazioni tra utenti sono molto importanti, perché mantengono il social vivo. E si può capire anche l’importanza di contenuti       sempre nuovi e del perché i vecchi contenuti quasi “spariscono”, perché sono spesso percepiti come vecchi o “già letti”.

e. I contenuti caricati

I contenuti che vengono caricati su internet vengono pensati differentemente, a seconda del luogo su cui vengono postati o messi online.

Ecco un esempio per ogni categoria:

  • Un articolo di blog è pensato appunto, per un blog. È difficile che venga fatto un copia-incolla e caricato anche sui social. Magari sul profilo potrebbe essere pubblicato un estratto e, tramite il link, invitare l’utenza a leggere tutto il restante sul nostro sito.
  • Le informazioni last-minute (offerte, sconti, etc.) o comunicazioni (chiusure, variazioni orari) devono essere comunicate a reti unificate, così da poter raggiungere più persone possibile e mantenere aggiornati tutti gli interessati, ovunque ci cerchino.
  • I post per promuovere un prodotto, per conoscere l’opinione dei nostri clienti, le foto di novità o sistemazione di nuovi prodotti dovrebbero essere postate sui social, sondaggi, post per interagire con la nostra utenza dovrebbero essere inseriti sui social. Così da poter avere un feedback immediato e una reazione quasi in tempo reale.

Per questo motivo le strategie di creazione dei contenuti vengono studiate e ottimizzate per ogni social e per il sito aziendale: per dare il giusto contenuto alle persone giuste nel giusto punto di incontro.

3. Conclusione

Ma quindi, in conclusione, cosa è meglio per la mia azienda o attività?

Purtroppo a questa domanda si può solo rispondere in un unico modo, piuttosto antipatico: Dipende.

Dipende dalla vostra struttura, dalla vostra attività, dalla vostra idea di marketing, dalla vostra strategia di comunicazione online e offline, dal vostro budget e dal tempo che potete dedicare al miglioramento della vostra comunicazione.

Sta a voi sedervi a tavolino, prendere carta e penna, riflettere e scrivere il piano di comunicazione della tua azienda (ti lascio qui un articolo scritto per poterti aiutare in questo compito). A quel punto comincerai a pensare alla tua strategia di content marketing o, detto semplicemente, che contenuti creare per quale piattaforma.

Ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo (questo qui).

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